Il Comune di Collegno è stato sanzionato dal Garante per la Privacy per non aver fornito ad un automobilista, pizzicato dall’autovelox, le immagini registrate dalle telecamere.
Un’automobilista che è stato pizzicato dall’autovelox ha tuttavia il diritto di accedere alle immagini registrate dalle telecamere. Lo stabilisce il Garante per la Privacy con l’ordinanza d’ingiunzione n.9468531 del 15 ottobre scorso. L’Autorità accoglie il reclamo di un’automobilista che il 7 marzo 2019 ha ricevuto dal Comune di Collegno, in provincia di Torino, una notifica di verbale di accertamento di violazione del Nuovo Codice della Strada, “contenente un’informativa sul trattamento dei dati personali non conforme agli artt. 12 ss. del Regolamento, anche con riferimento al tempo di conservazione delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza del Comune”.
Secondo l’automobilista, in prossimità dell’autovelox, il Comune non avrebbe affisso i cartelli di informativa semplificata sul trattamento dei dati personali. In loco, erano presenti soltanto le segnaletiche sul controllo della velocità, ma non quelle d’ingresso in un’area videosorvegliata. Inoltre, il reclamante ha lamentato di aver inviato al Comune la richiesta d’accesso alle immagini delle telecamere, senza aver ottenuto risposta, se non in data 13 febbraio 2020. Il Comune di Collegno ha giustificato il ritardo con il mancato aggiornamento del sistema Privacy, dipeso da “difficoltà organizzative interne che si sono susseguite nel corso dei mesi”. La procedura per la gestione delle richieste di esercizio dei diritti degli interessati è stata attivata soltanto il 15 gennaio 2020.
Oltre a non aver rispettato il mese di tempo, previsto dall’art. 12 del Regolamento, il Comune di Collegno non ha nemmeno informato l’automobilista dei motivi del ritardo. Men che meno, della possibilità di proporre reclamo a un’autorità di controllo e di proporre ricorso giurisdizionale entro il medesimo termine. Per questo motivo, e per non aver adottato le misure necessarie per fornire agli interessati le comunicazioni in relazione all’esercizio dei propri diritti, il Garante per la Privacy ha condannato il Comune di Collegno al pagamento di una sanzione amministrativa da 2 mila euro. In merito invece all’omessa o inadeguata informativa sulla Privacy, l’Autorità non ha ravvisato “gli estremi di una violazione della disciplina rilevante in materia di protezione dei dati personali”.
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